In occasione della conference call a commento del Global Banks Midyear Outlook, gli specialisti di S&P Global Ratings hanno affermato che nel panorama europeo l’Italia è uno dei paesi più vulnerabili. Dopo la recessione l’Italia è infatti cresciuta e continua a crescere più lentamente della maggioranza dei paesi del vecchio continente, senza contare che ha un debito pubblico molto più alto. Gli esperti di S&P hanno inoltre ricordato che, in seguito alle elezioni che hanno visto la formazione del nuovo Governo Legastellato, “la reazione dei mercati ai cambiamenti e all’interpretazione sulla direzione del Paese è stata immediata”. In questo nuovo scenario gli istituti bancari italiani hanno migliorato leggermente i propri bilanci, indeboliti durante il periodo di recessione. Devono però proseguire le iniziative volte al miglioramento, in primis proseguire la dismissione degli stock di Npl, ancora molto alti. Secondo i professionisti di S&P un’economia stabile e solida potrebbe essere di grande aiuto, in quanto una maggiore incertezza sulla direzione e sulla percezione della direzione del paese potrebbe ostacolare il processo di miglioramento a cui si è assistito nei due anni passati. Proprio per tale motivazione S&P ha informato che continuerà a monitorare le evoluzioni politiche nostrane e le potenziali conseguenze che potrebbero avere sul mondo bancario italiano.